Sono passati diciassette anni dall’uscita in sala giochi del primo NBA Jam, e sono state tante le conversioni, seguiti e tentativi di rilancio. Non tutti erano riusciti allo stesso modo e probabilmente nessuno di questi portava in dote la carica d’amore, rispetto e fedeltà per l’originale che si ritrova in questa nuova uscita targata Electronic Arts.

Gli atleti sono ora riprodotti con modelli poligonali animati in maniera molto plastica, ma sui quali si poggiano delle testone (una raccomandazione: affrontate il tutorial per sbloccare l’opzione per i volti giganti) digitalizzate e limitate a un esiguo numero di espressioni. Un mix assurdo, ma che funziona benissimo e regala più di un sorriso, soprattutto nel caso di quegli atleti che hanno prestato espressioni particolarmente sopra le righe. Realizzati divinamente poi, pubblico, tifosi, allenatori, arena… nonostante tutto ciò che fa da sfondo sia piazzato lì in due dimensioni e quattro fotogrammi.

L'azione si fa in fretta piuttosto ripetitiva, ma in multiplayer rimane uno spacco

Il sistema di controllo è sostanzialmente identico a quello che i fan ricorderanno, specie se si utilizza il Classic Controller o il Wiimote in posizione orizzontale. Le uniche vere aggiunte, sono le tecniche per il dribbling (crossover, veronica) e l’alley-oop, particolarmente soddisfacente quando si gioca in cooperativa. Ciliegina sulla torta il controllo tramite l’accoppiata Wiimote + Nunchuck, che sfrutta il sensore di movimento del telecomando per l’esecuzione di schiacciate, tiri e stoppate.

I tanti extra garantiscono modificatori di vario tipo e aggiungono varietà

Quella di NBA Jam è una pallacanestro semplice, immediata, velocissima, fatta di palle rubate con interventi da codice penale, schiacciate, stoppate e capovolgimenti di fronte continui, retine in fiamme e dribbling spacca caviglie. È tutto molto semplice, limitato a pochi concetti fondamentali e inevitabilmente un po’ ripetitivo, con il divertimento del multiplayer, meglio se in quattro, a donare indispensabile linfa vitale.

Nelle modalità del Remix Tour cambiano parecchio le carte in tavola

Per venire incontro al giocatore solitario il team di sviluppo ha infatti realizzato ben due “campagne”. La modalità base ricalca in tutto e per tutto quella del gioco originale, con le varie squadre da affrontare in sequenza e i team storici a fare da boss. La modalità Remix propone, invece, una serie di sfide differenti dal match classico: partite più brevi e con potenziamenti da raccogliere di vario tipo o varianti su classici del multiplayer come Eliminazione e Dominazioni.

Di MattiaG

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